LA Cassazione si pronuncia su un caso relativo alla violazione della L. n. 241 del 1990, articolo 22, commessa da un geometra di un ufficio tecnico di un comune , il quale negava accesso alle pratiche edilizie delle quali il denunciante (OMISSIS) aveva richiesto copia, in mancanza di motivi ostativi, atteso che non sussisteva alcuna esigenza di proteggere dati sensibili o interessi particolarmente qualificanti, come confermato dalla sentenza del Tar Lombardia Brescia sentenza 009904/2016.
Il Geometra in questione rifiutava indebitamente un atto del suo ufficio, che per ragioni di giustizia doveva essere compiuto senza ritardo, cagionando un ingiusto profitto a (OMISSIS), nel mantenere le opere edili abusive, e un danno ingiusto a (OMISSIS), consistito nel ricevere un ingiustificato e illegittimo diniego di accesso alla documentazione di cui aveva diritto di accedere e prenderne copia.
La Pubblica Amministrazione non è più il luogo oscuro ed impenetrabile, anzi, con la legge 241/90 sull’accesso ai documenti amministrativi e dopo l’entrata in vigore del dlgs.33 /2013, così come modificato dalla legge Madia del 2016, ormai la P.A. è una casa di vetro, trasparente ed aperta ai cittadini. Bobbio diceva che non c’è democrazia dove non c’è trasparenza.
All’accesso classico ai documenti amministrativi, previsto dall’art. 22 L.241/90, si uniscono l’accesso civico e l’accesso universale. Tutti i cittadini hanno il diritto di accedere ai dati detenuti dalla P.A. al fine di controllare il perseguimento delle funzioni pubbliche e l’utilizzo delle risorse pubbliche.
Pur nella prevista esclusione degli atti relativi ai procedimenti tributari dal diritto di accesso, la Giurisprudenza amministrativa ha chiarito che la limitazione all’accesso è relativa alla sola fase di pendenza del procedimento tributario ma non successivamente . Il Consiglio di Stato, AD. Plenaria del 2022 n. 4, ha statuito che il concessionario delle imposte ha l’obbligo di conservare la copia della cartella di pagamento, anche quando si sia avvalso delle modalità semplificate di diretta notificazione della stessa a mezzo di raccomandata postale. Inoltre, l’Adunanza Plenaria, afferma che qualora il contribuente richieda copia della cartella di pagamento e questa non sia disponibile, il concessionario non si libera dall’obbligo di ostensione mediante il rilascio di mero estratto di ruolo, ma deve rilasciare un’attestazione che certifichi l’inesistenza della cartella, con obbligo di motivazione.
La Cassazione Penale sentenza 37341/2022 ha affermato, applicando l’art. 323 c.p. (che prevede il reato di abuso d’ufficio), che il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, arreca ad altri un danno ingiusto, è punito con la reclusione da uno a quattro anni. E la pena può essere aumentata nei casi in cui il danno ha carattere di rilevante gravità.
Alla tutela giurisdizionale amministrativa si affianca, dunque, quella di natura penale per il funzionario che, tenuto al rilascio della documentazione richiesta, adduce motivazioni non valide per ritardare o rifiutare l’accesso. Il cittadino ora ha tutti gli strumenti giuridici per tutelare il proprio diritto di conoscenza nei confronti della P.A.
La democrazia della conoscenza sostituisce per sempre , quello che in passato è stato il potere invisibile ed autoritario della Pubblica amministrazione.